Costumi...

Costume maschile: è un costume molto semplice, costituito da un corpetto e da pantaloni al ginocchio solitamente di colore nero, una ampia camicia bianca, completato da una fascia rossa. In momenti particolarmente freddi veniva indossato un mantello (mantello a rota).

Costume femminile: è unico, molto caratteristico, totalmente lavorato artigianalmente, ricco negli ornamenti e vivace nei colori; le donne che lo indossano vengono chiamate “pacchiane”. Lauro offre tre tipologie di costumi femminili: • da “giovinetta”, che non prevede il pezzo chiamato “ippone” bensì la camicia bianca “a scala”, sulle trecce non porta la tovaglia bensì un fazzoletto (maccaturo) dal colore vario, la setina, di colore vario è orlata con caratterizzazioni floreali; • da “sposa”, detto “ammuto”, costituiva regalo di nozze da parte dello sposo, veniva indossato dopo otto giorni dalle nozze, in occasione della “sciuta a messa” (uscita dalla chiesa). Più sontuoso era questo vestito più tangibile era la dimostrazione delle possibilità economiche dello sposo.

L’ammuto nei singoli pezzi è così composto: - Tovaglia: drappo bianco finemente lavorato a mano con particolari attrezzi, inamidato e posto ad ornamento della testa della pacchiana; - Trezze : pettinatura con capelli intrecciati, molto particolare, originale ed esclusiva; - Spingoluni: spille d’oro molto lunghe, almeno tre, necessarie per reggere la tovaglia; - Scioccagli co’ ri pumbi (orecchini con pendagli); - Ippone: giacchettino di colore nero, finemente lavorato con bavero giallo abbondantemente ornato con “ treni “ (caratterizzazioni tessute con filo d’oro);- Cammisa ianca ricamata: Camicia bianca con collo particolare molto lavorata e ricamata; - Scolla: drappo con decorazioni ricamate tessute con filo d’oro; - Onnella: indumento molto particolare e di difficile attuale realizzazione, indossato per completare la rotondità del fisico della pacchiana; - Pettera: abbondantemente ornata con “ treni “, necessaria per sostenere il prosperoso seno della “pacchiana”; - Sottano: gonna molto pieghettata, dai colori variopinti e sgargianti, orlata con “treni”. Per garantire la rotondità del corpo ed il giusto alloggiamento della onnella, la “pacchiana” doveva indossare almeno sette sottani; - Saia o Setina: grembiule molto elegante, spesso di seta orlata con “treni”; - Scarpe ricamate: scarpe portanti ricami vari tessuti a mano con fili d’oro. • da “vedova” o per eventi collegati ad un lutto. Il costume che indossava la vedova era nella totalità nero, veniva indossato a vita. Il costume da indossare per eventi luttuosi in famiglia, prevedeva, in testa “ ro maccaturo niro “, sulla onnella la “ bogliarella nera”, la “scolla nera” , “ro sottano niro”, “ro mantesino niro” a secondo del rapporto di parentela (cognato, fratello, cugino/ ecc ) veniva posta in essere una composizione conforme agli usi. Questi costumi luttuosi, escluso quella della vedova, venivano indossati per un determinato periodo previsto dagli usi (un anno, sei mesi, tre mesi).

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